Una possibilità di istruzione rivolta anche ai bambini sordomuti. Questo è il fine principale che si prefigge di ottenere il nuovo progetto "Sikia Kenya". Una denominazione significativa, non trovate? Sikia, ascolta.
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| Bambini del progetto "Sikia Kenya". |
L'iniziativa, resa possibile grazie ai fondi messi a disposizione dall'Antoniano di Bologna attraverso il "Fiore della Solidarietà", consente di donare (sì, l'istruzione è, oltre che un diritto, un dono) un luogo scolastico consono a più di 100 bambini sordomuti. Inoltre, l'obiettivo che si cerca di ottenere con "Sikia Kenya" è l'eliminazione dei pregiudizi che, in Africa, persistono riguardo ad un possibile collegamento tra sordomutismo e qualche
forma di magia nera. Questo pregiudizio porta i genitori a tenere i loro figli in casa fino ai 6-9 anni, età in cui ogni bambino dovrebbe sviluppare quella che in gergo viene chiamata "socializzazione secondaria", vale a dire quel tipo di socializzazione che si mette in pratica anche con gli individui che non rientrano nel nucleo familiare. Ciò può portare molto frequentemente alla loro esclusione dalla vita sociale.
Questo è uno degli esempi più attuali che possono farci notare come il legame tra sordità e musica - che in questo caso è rappresentata dall'Antoniano e dalla trasmissione "Lo zecchino d'oro" - continua ad esistere.
Possiamo affermare che, come sosteneva un saggio autore, "
la vera musica è il linguaggio del cuore" perciò dal momento che tutti gli esseri umani, udenti e non, sono in grado di percepire e trasmettere emozioni in modi estremamente diversi, conoscono anche la musica .
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