L'atmosfera natalizia è già alle porte e una parte di voi non ha ancora pensato agli ultimi regali?
Cosa c'è di più semplice e arricchente per l'anima di trovare un libro sotto l'albero?
Un'opera la cui trama mi ha molto colpito, e che senza ombra di dubbio prossimamente leggerò, è "Lettera a mia figlia" di Renato Pigliacampo. L'autore - non udente sin dalla fanciullezza ed ora docente di Psicopatologia del minorato sensoriale e di Laboratorio dei linguaggi per il sostegno nella Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Macerata, oltre che scrittore, poeta e saggista - afferma "Non sono un narratore di storie. Io, nei miei libri, confesso di vivere."
Questo romanzo narra di una madre non udente che racconta alla figlia, la quale si trova a studiare all'Università di Roma, il suo incredibile passato. Dalle difficoltà incontrate in una scuola per udenti alla scoperta della propria identità linguistico-culturale in quelle che vengono chiamate "scuole speciali", dall'incontro al rinnovato affetto con il padre udente. Queste sono le tematiche che vengono principalmente approfondite dal racconto di questa donna. Questa sorta di libro-lettera è in grado di farci comprendere cosa voglia dire entrare in contatto, vivere e amare il Silenzio.
Se vi ho incuriosito consultate il sito ufficiale dell'autore per avere maggiori informazioni sulla sua vita narrativa e sulla sua attività sociale.
Se vi ho incuriosito consultate il sito ufficiale dell'autore per avere maggiori informazioni sulla sua vita narrativa e sulla sua attività sociale.
Non mi resta che augurarvi un Natale colmo di gioia con la speranza che la musica natalizia infondi i cuori che ancora sono appesantiti dal pregiudizio che le persone sordomute non siano in grado di percepire la musica e di emozionarsi.
Nessun commento:
Posta un commento