Nell'ambito del gioco rivolto ai bambini non udenti sono state svolte varie ricerche importanti.
Tra le più famose ricordo quella condotta da Vandell e Gorge che compararono il gioco in coppie tra bambini sordi e quello tra bambini udenti. I risultati dimostrarono che i primi iniziavano maggiormente le relazioni di gioco con i pari. Nonostante ciò, i bambini udenti rispondevano alle richieste di gioco dei loro coetanei il 75% delle volte quando invece i bimbi con deficit uditivo solamente il 40 %.
Secondo gli studiosi questo è da attribuire al fatto che i piccoli soggetti non udenti non fossero consapevoli delle richieste di gioco che provenivano da parte di alcuni bambini.
Secondo gli studiosi questo è da attribuire al fatto che i piccoli soggetti non udenti non fossero consapevoli delle richieste di gioco che provenivano da parte di alcuni bambini.
Precedentemente, nel 1981 Higginbotham e Baker misero a confronto infanti (tra i 47 e i 66 mesi) udenti e non, arrivando alle conclusioni che gli ultimi dedicavano meno tempo al gioco cooperativo (associativo e collaborativo) rispetto al gioco solitario. Queste conclusioni sono da correlare probabilmente alla mancanza parziale di competenze sociali che non sono in grado di costruire buone interazioni interpersonali.
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